Il Fondo Monetario Internazionale sta facendo più pressione sui responsabili sulla Bce affinchè contribuisca in misura maggiore al sostegno del debito della Grecia. La notizia pubblicata dal Financial Times è stata confermata dal numero uno del fondo Christine Lagarde. «I creditori pubblici dovranno partecipare allo sforzo finanziario» se la partecipazione del settore privato al riscadenzamento del debito greco non dovesse essere sufficiente.

La Bce ha comprato 40 miliardi di euro di titoli greci come parte del securities markets programme, il piano di acquisto di titoli di stato (lo stesso adottato per sostenere l'Italia). Tali titoli garantiranno un cospicuo guadagno se la Grecia non farà default e verranno tenuti fino a scadenza, perché acquistati a prezzi molto contenuti.

Attualmente Atene sta trattando con i creditori privati per ristrutturare il proprio debito. Ai detentori di titoli del debito pubblico di Atene verrà offerto un altro bond con una scadenza maggiore (30 anni) e valore nominale dimezzato (il cosiddetto haircut). Questo scambio (swap) è di natura volontaria e la Bce ha sempre detto che non avrebbe partecipato all'operazione.

L'accordo con le banche e il nuovo programma sono la condizione necessaria per il secondo prestito internazionale di 130 miliardi di euro. Se non c'è un'intesa questi aiuti non arriveranno e Atene sarà costretta all'insolvenza in vista della scadenza di bond da 14,4 miliardi il prossimo 20 marzo. Ieri il capo della delegazione dei creditori privati Charles Dallara ha detto «che il tempo sta scadendo» .

C'è poi chi teme che anche l'intesa con i privati non possa essere abbastanza per abbassare in maniera significativa il fardello di Atene. Questo almeno è quanto sostiene uno studio dell'università tedesca di Kiel che ha espresso una serie di dubbi ad esempio sulla natura volontaria della ristrutturazione. Sempre nello stesso documento si ...